Museo dell’Emigrazione Italiana
Genova
Anno: 2019
Committente: Comune di Genova
Località: Genova
Prestazione: progettazione definitiva ed esecutiva e CSP, comprensiva dell’allestimento espositivo delle per l’adeguamento funzionale, restauro e risanamento conservativo della Commenda de Pré, per la realizzazione del Museo dell’emigrazione italiana.
Importo Lavori: € 4.070.458,32
Stato: realizzato (gara di progettazione aggiudicata)
Progetto architettonico, strutturale e impiantistico: Gnosis Progetti
Il progetto di restauro della Commenda ha coinvolto numerose professionalità: architetti, ingegneri, restauratori architettonici e artistici, geologi. Un lavoro meticoloso svolto in stretto rapporto con Regione, Comune, direzione del Museo e Soprintendenza.
L’allestimento
Il MEI è un viaggio nel tempo, ma anche nell’attualità per spiegare le speranze, il dolore, le emozioni, le aspettative dei tantissimi italiani che hanno lasciato le proprie terre di origine in cerca di una vita migliore altrove.
Il concept espositivo del nuovo Museo dell’Emigrazione Italiana
parte dall’idea di presentare l’esposizione e gli argomenti in esso trattati in modo attivo, trasformando il percorso di visita in un’esperienza immersiva e interattiva, nella quale sperimentare l’avventura dell’emigrazione attraverso le storie e le situazioni, nella filosofia del “in his shoes”. “Quando ci comunicarono che Gnosis avrebbe progettato il restauro di questo monumento e l’allestimento del museo che raccontava le migrazioni italiane – spiega il presidente di Gnosis Progetti, Francesco Felice Buonfantino – pensammo subito alla straordinaria coincidenza fra il luogo e la permanenza della funzione. La migrazione è sempre storia di abbandono delle radici, storia di sradicamento. Gli uomini che arrivavano a Genova per imbarcarsi, spesso per mete sconosciute, affidavano alla Commenda le loro memorie e queste impregnavano le mura, filtravano nelle fondazioni, venivano assorbite dalla terra. Il nostro compito non era altro che riportare in vita questi racconti e questi ricordi. È cominciato così un percorso parallelo: da un lato abbiamo ‘interrogato’ il sito e abbiamo percepito le sensazioni che ci trasmetteva al fine di elaborare unattento progetto di conservazione
, dall’altro abbiamo riflettuto su come raccontare la migrazione di milioni di italiani”.Il restauro
Le scelte condotte sulle superfici architettoniche sono partite dalla volontà di eliminare gli agenti degradanti e di conservare la patina originale, garantendo una efficiente
convivenza tra i nuovi materiali e quelli esistenti
. Il restauro della facciata e la chiusura dei loggiati hanno consentito di proteggere il delicato paramento murario aggredito dallo smog e dagli agenti atmosferici e isolare il Museo dall’interferenza acustica della doppia arteria viaria su cui affaccia. Il sistema proposto è stato condiviso con la Soprintendenza ed il suo disegno garantisce l’integrità della lettura del prospetto. Un sistema appropriato di illuminazione dall’interno rende i loggiati negli orari serali delle vere e proprie lanterne verso la città.Gli interventi di rifunzionalizzazione
hanno previsto tutti gli adeguamenti per il superamento delle barriere architettoniche, finalizzate all’accessibilità: il progetto di allestimento è concepito per offrire all’intero pubblico la possibilità di accedere al Museo abbattendo non solo le barriere architettoniche, ma anche quelle sensoriali evalorizzando le buone pratiche rivolte all’inclusione
. Il progetto contempla importanti opere impiantistiche finalizzate alla fruibilità del Museo e al suo allestimento, con l’obiettivo di minimizzare l’ingombro delle canalizzazioni: al piano terra un pavimento galleggiante consente di convogliarle al di sotto del calpestio per un’agevole ispezionabilità. Lungo tutto il perimetro della sala, la pavimentazione è staccata e una fascia batti piede consente il rispetto della preesistenza nel punto di contatto con la muratura antica e la sua valorizzazione mediante un opportuno sistema di illuminazione. La finitura in resina grigia si armonizza con il manufatto e consente di creare uno spazio “neutro” per l’allestimento.
Al piano secondo si concentrano gli interventi di consolidamento più significativi sia per l’adeguamento delle strutture orizzontali ai nuovi carichi, che per il contenimento delle spinte della struttura di copertura e degli evidenti fenomeni di “spanciamento” delle murature.
L’approccio progettuale impiantistico si è orientato all’adeguamento normativo e al risparmio energetico.
Gli impianti a servizio del complesso monumentale sono stati, infatti, concepiti con l’intento di realizzare sistemi energeticamente efficienti sia negli elementi passivi oggetto di intervento, principalmente costituiti da alcuni infissi da sostituire, che negli elementi attivi dei vari impianti.
La piazza della Commenda è stata riqualificata mediante il ridisegno delle rampe di connessione delle diverse quote e con un totem per segnalare la presenza del Museo in città, ma non solo. Si tratta di un “Albero”, simbolo potente di vita che si moltiplica, nello spazio e nel tempo, in un’infinita varietà di forme e alle sue
L’approccio progettuale impiantistico si è orientato all’adeguamento normativo e al risparmio energetico.
Gli impianti a servizio del complesso monumentale sono stati, infatti, concepiti con l’intento di realizzare sistemi energeticamente efficienti sia negli elementi passivi oggetto di intervento, principalmente costituiti da alcuni infissi da sostituire, che negli elementi attivi dei vari impianti.La piazza della Commenda è stata riqualificata mediante il ridisegno delle rampe di connessione delle diverse quote e con un totem per segnalare la presenza del Museo in città, ma non solo. Si tratta di un “Albero”, simbolo potente di vita che si moltiplica, nello spazio e nel tempo, in un’infinita varietà di forme e alle sue