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Castello di Baia e lago Fusaro

Napoli

Anno: 2001

Committente: Soprintendenza Archeologica delle Province di Napoli e Caserta

Località: Castello di Baia – Napoli

Prestazione: Progettazione, direzione lavori dell’allestimento delle Mostra “Nova Antiqua Phlegrea” nel CAstello di Baia

Importo lavori: € 459.797,76

PROGETTO ARCHITETTONICO Architetti:Gnosis Architettura

Anno: 2001

Committente: Soprintendenza Archeologica delle Province di Napoli e Caserta

Località: Casina Vanvitelliana, Salone dell’Ostrichina
Fusaro, Napoli

Prestazione: Progettazione, direzione lavori

Importo lavori: € 191.000,00

PROGETTO ARCHITETTONICO Architetti:Gnosis Architettura

Dopo il successo riscosso dalla mostra temporanea”Nova Antiqua Phlegraea”: nuovi tesori archeologici dai Campi Flegrei, presso la Casina vanvitelliana del Fusaro, la Soprintendenza archeologica delle province di Napoli e Caserta ha conferito alla Gnosis Architettura l’incarico di ripetere l’allestimento presso il Castello di Baia. A differenza della scena al Fusaro, a Baia l’intero percorso espositivo è più organicamente raccolto e distribuito in 14 sale disposte su due diversi livelli del castello collegandosi al percorso espositivo pensato dall’architetto Guglielmo. Attraverso un camminamento terrazzato all’aperto, dal quale si ammira l’intero golfo di Pozzuoli, si accede al primo livello, ove tutti i reperti sono esposti in maniera ordinata, secondo criteri di ritrovamento geografico, in una sequenza di ambienti. A differenza della mostra al Fusaro, al Castello di Baia gli spazi più contenuti, quasi tutte sale quadrate e il lungo corridoio di collegamento del secondo livello, hanno suggerito l’ideazione di un percorso articolato e ben ripartito in ogni ambiente, come nei due vani più piccoli e defilati dove vengono ricostruiti con maestria gli originali più suggestivi: il larario ed il ninfeo.

L’uso di sostegni modulari – costituiti da una coppia di binari verticali, a loro volta formati da tre piatti di ferro courtain, con fori a passo regolare e con elementi sagomati in ottone brunito posti alla base ed all’estremità – consente di esporre oggetti marmorei grandi, pesanti, privi di agganci, senza alterarne l’aspetto, e ne facilita la libera fruibilità nella complessa spazialità. Altri elementi espositivi originali, progettati esclusivamente a tale scopo, sono le vetrine collocate nel corridoio di collegamento del piano superiore tra le esposizioni di Cuma. Questo invaso, stretto ma esteso in longitudine, mediante pannelli espositivi è stato suddiviso in tre parti sì da fungere da elemento di collegamento per ogni due sale. In questi spazi di larghezza limitata i progettisti hanno raccolto in eleganti strutture, appositamente studiate, gli oggetti di minore dimensione. I contenitori sono costituiti da tre distinti volumi: due pieni – in lamiera courtain oppure blu e nera, a formare la base e la copertura ed a contenere gli impianti tecnologici e il sistema a pistoni per l’apertura del vetro frontale verso l’alto – l’altro in cristallo. Il solito contrasto tra l’effetto corroso del courtain, e la trasparenza del vetro conferisce alla struttura ed alla piccola sala una visione d’insieme armonica ed elegante e trasforma adeguatamente lo spazio di un corridoio di passaggio in un ambiente espositivo per piccoli reperti.

Elemento espositivo di particolare interesse è il pannello con i ritratti dei cesari, costituito da una grande vasca di sabbia elicoidale su cui è adagiato il “rostro di nave”, mentre le bianche teste marmoree, allineate, si stagliano su uno sfondo nero brunito, prive quasi di elementi di appoggio a vista, perché unico elemento di unione e di sostegno è il supporto in ottone che conferisce all’intero pannello leggerezza e armonia. Altri contenitori espositivi sono le vasche curve appoggiate alle pareti laterali e negli angoli, ora a pianta semicircolare ora circolare; i pannelli espositivi a doppia faccia; le stele a larghezza variabile, o con ripiano o con vetrina o portaritratti. I reperti archeologici sono messi in risalto attraverso l’uso di materiali naturali e semplici come il ferro ossidato tipo courtain, l’acciaio satinato, l’ottone brunito e la pietra naturale levigata “avorio di Vicenza” e la flessibilità e la versatilità degli elementi espositivi progettati.

Nome & Cognome

EXPERTISE

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PROJECTS INVOLVED IN

Archaelogical Museum of Aquileia
Linate Airport
Oscar Niemeyer Auditorium

INTERESTS

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